Reportages 2004 - Buona lettura

Costume e società

Ieri, oggi, domani

Questione donna

Un’inchiesta di ampio respiro tra storia, letteratura, televisione, internet e società. Donne di ieri e di oggi. L’universo in movimento delle donne.

di Lucia Gangale

ITALIANE, STORIE DI COSTUME NELLA BIOGRAFIE DI DONNE

 

 

 

 

Il volume Italiane, diffuso dal Ministero

delle Pari Opportunità in omaggio con

 l’acquisto di un qualsiasi quotidiano nazionale

     Ritratti di donne che con la loro opera hanno contribuito alla storia d’Italia. Grandi artiste o donne meno acclamate e conosciute, ma tutte accomunate dalla "tensione alla libera espressione di sé nella società". Il volume "Italiane", frutto di un lavoro a più mani ed edito in tre tranche a cura del Dipartimento Pari Opportunità, con presentazione dell’onorevole Stefania Prestigiacomo, è risultato essere un’operazione felice, oltre che lodevole, per l’alto gradimento avuto nel nostro Paese.

     I tre volumi sono andati rapidamente esauriti (era possibile ritirarli gratuitamente insieme all’acquisto di un qualunque quotidiano). Ciò dimostra che nei lettori vi è la curiosità di conoscere questo pezzo di storia, importante, mancante nei libri di storia tradizionali.

     Il volume è curato da Lucetta Scaraffia e Maria Teresa Mori (la prima docente di Storia Contemporanea alla "Sapienza" di Roma, l’altra insegnante e storica).

     "Italiane" raccoglie le biografie di 247 donne dall’Unità alla prima guerra mondiale. Il taglio divulgativo, mai disgiunto dal rigore scientifico, le vicende appassionanti e singolari di ciascuna biografata, la soggettività mai nascosta dei punti di vista dei singoli biografi, fanno di "Italiane" una lettura avvincente ed assai stimolante.

     Da questo volume, una sorta di Spoon River delle italiane, emergono con chiarezza i tratti esistenziali, caratteriali, professionali e persino somatici delle donne in esso riunite, ma è anche possibile notare la differenza di vite e di condizioni tra un Nord sempre più industrializzato ed un Sud rurale e povero. Difatti, mentre il numero delle scrittrici e delle artiste è più uniformemente diffuso nella Penisola, come anche quello delle maestre e delle segretarie (vocazioni tutte più femminili e qindi più facilmente accettabili dalla società), nel Nord abbiamo i fenomeni più incisivi ed estesi di associazio- nismo femminile. E’ qui che abbiamo anche i salotti culturali di aristocratiche che nel matrimonio hanno trovato questo spazio di libertà. Ed è sempre nel Nord, tra Lombardia a Piemonte, che abbiamo esperienze di donne imprenditrici, ed ancora di donne filantrope non di rado intrise di cultura teosofica, unite nella missione di creare istituzioni assistenziali ed educative destinate ai disagiati. Ma sono tutte insieme, queste donne, scrittrici, giornaliste, benefattrici, educatrici, artiste, segretarie, capitane d’industria, ad aver captato icambiamenti in atto nella società, ma anche ad averli influenzati e ad esserne state all’origine, con le loro battaglie d’opinione, la professione svolta, lo svelamento di situazioni di disagio e di dolore e l’impegno sociale. "A tutte queste donne tutte noi dobbiamo dire grazie", scrive la Prestigiacomo nella presentazione: "Tutta l’Italia ha il dovere civile di coltivarne la memoria".

L.G.

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