Reportages 2005 - Buona lettura

La settimana dei Buccinesi nel Mondo

Alla scoperta di uno dei paesi più suggestivi e carichi di storia della Campania, ma che si va progressivamente spopolando. Parla Angelo Imprenda, il fondatore dell'Associazione "Buccinesi nel mondo"

di VALENTINO PRIVITERA

 

   Nello scorso mese di novembre si è tenuta a Roma la Settimana dei Buccinesi nel Mondo, un appuntamento divenuto ormai da diversi anni un classico per tutti colori che sono legati in ogni modo a Buccino, piccolo ma importante paese nella provincia di Salerno, situato a pochi chilometri dal confine tra Campania e Basilicata. La manifestazione, articolata in due giornate, è risultata, come sempre, ricca di temi affrontati e di momenti interessanti: presentazione di libri, spettacoli folkloristici, proiezioni di brevi filmati a cui son seguiti dibattiti e commenti, degustazione di prodotti tipici del territorio. Buccino ha origini antichissime infatti, il colle su cui sorge è interessato da insediamenti umani risalenti al VII secolo a.C. mentre l’attuale agglomerato è stato edificato sui resti della città romana e preromana di Volcei, un antico centro che, seppure di modesta estensione, fu fiorente soprattutto come scalo di passaggio per l’estremo sud. Nell’età moderna il piccolo centro si è ritrovato travolto nelle grandi vicende nazionali, passando per i moti rivoluzionari contro i Borboni fino ad arrivare ai fermenti che hanno portato all’unità d’Italia. Il Comune di Buccino può vantare un patrimonio archeologico di inestimabile valore per la qualità dello stato di conservazione dei reperti che è possibile ammirare presso l’Antiquarium. Paradossalmente, la riscoperta dei preziosi resti dell’antica Volcei, oggi importante fonte di richiamo e attrattiva turistica, è stata possibile in seguito ad una grave tragedia, il sisma del novembre 1980, causa di ingenti danni in quasi tutta la provincia di Salerno. Tra le testimonianze archeologiche più significative dell’area ricordiamo un tempio su podio della metà del I secolo, un edificio pubblico con pavimenti a mosaico, strade basolate e strutture di edifici privati. Altri monumenti a Buccino degni di menzione sono il Convento degli Eremitani di S. Agostino, caratterizzato da un bel chiostro di stile angioino-durazzesco risalente al 1476 e progettato dall’architetto Natale di Ragusa, nonché il Convento di Santa Maria delle Grazie, di impianto cinquecentesco, appartenuto all’ordine francescano. Rilevante è anche il Castello del Marchese Imperiali, il cui impianto originario si presume risalga ad età normanna, con il centro storico sviluppatosi intorno ad esso. L’edificio fu progressivamente abbandonato a partire dal ‘600 ed oggi appare diroccato, ma pur sempre imponente.

   Infine, vi è la Chiesa di Santa Maria Solditta che conserva ancora sulla facciata elementi originari dell’impianto cinquecentesco. Distrutta, come ricorda un’epigrafe posta sul portale, da diversi terremoti nei secoli scorsi, è sempre stata ricostruita ed oggi è ancora in fase di restauro per il sisma del 1980 che la danneggiò gravemente. Il paesaggio naturale del territorio di Buccino è arricchito dalla presenza del Parco Dardano-Melara, caratterizzato da un’ampia faggeta, di proprietà comunale, che si estende per circa 100 ettari nel cui sottobosco si trovano, secondo l’andamento climatico, diverse varietà di funghi (porcino, chiodino, ovulo), e del Parco fluviale Sele-Tanagro-Calore, istituito con la Legge Regionale n. 33 del 1993, che interessa la località Tempe del Mulino e che comprende la zona di confluenza tra il fiume Tanagro e l’affluente Bianco. Nel corso dell’anno a Buccino vengono organizzate numerose manifestazioni, sia folkloristiche che religiose, che testimoniano la volontà di conservare inalterato un patrimonio culturale e spirituale che si perde nei secoli. Fra le tante ricordiamo: LA FESTA DELL’IMMACOLATA, che ricorre la prima domenica di luglio; “FERIAE VOLCEIANESE”, dal 15 luglio al 31 agosto; la “SAGRA DELLA PASTA DI CASA”, che si svolge ad agosto, nella quale le donne di Buccino, notoriamente brave nel fare la pasta a mano, sono le protagoniste di una sagra itinerante, di casa in casa; infine, il giorno di Santa Lucia, si prepara una pietanza tradizionale, a base di legumi e cereali, ‘e cuccive. 

Angelo Imbrenda, è fondatore del giornale “La Voce di Buccino” e dell’associazione “Buccinesi nel mondo”, realizzata in occasione dell’incontro di Roma. 

 

Come nascono l’Associazione “Buccinesi nel mondo” e la rivista “La Voce di Buccino”? Quale è la loro finalità ?


   Dieci anni fa, nel 1994, pensai di creare un periodico da far arrivare un po’ a tutti i buccinesi sparsi in Italia e all’estero, per tenere in vita i rapporti degli emigrati con il loro paese natio. Un anno dopo nacque l’associazione con lo scopo di avere un rapporto più stretto anche con le istituzioni. Mi sono avventurato in un’impresa problematica perché sono partito da solo pensando di trovare molta collaborazione strada facendo, invece sono pochi coloro che hanno accettato di lavorare con me su questo progetto. Tutto sommato in dieci anni abbiamo comunque ottenuto dei risultati di rilievo, distribuendo ben 500 copie ad emigrati buccinesi in varie parti del mondo e pubblicando una raccolta degli articoli più significativi scritti in questi 10 anni di attività. Mi auguro di poter continuare questo mio servizio ancora a lungo e che esso abbia un seguito nel tempo.


Quanti buccinesi risultano oggi sparsi nel mondo? Dove sono le colonie più importanti e in quali attività si sono specializzati? 


  
Gli iscritti nelle diverse liste elettorali sono 500-600 ma i buccinesi di origine immagino siano molti di più, considerando che a inizio secolo partivano mensilmente decine di buccinesi. In Argentina a Buenos Aires vi è una grossa colonia, così come negli Stati Uniti. Anche in Germania, Francia, Svizzera vi sono rilevanti gruppi mentre in Italia molti di loro hanno scelto di stabilirsi in Piemonte, nelle province di Asti, Alessandria e Torino. Non c’è un particolare settore lavorativo nel quale si sono specializzati. In Europa la maggior parte di loro è entrata nelle fabbriche.


Gli emigrati sono rimasti molto legati a Buccino?


  
Come in molti altri paesi del Meridione, si verifica un ritorno di chi è emigrato o in occasione delle ferie oppure per assistere alla festa patronale. Ad agosto organizzo la Festa dei buccinesi nel mondo a Buccino, nel corso della quale per alcuni giorni si tengono convegni, dibattiti, musica.


A quali famosi personaggi della storia Buccino può vantare di aver dato i natali? 


  
Buccino è di origini antiche. Quando ancora si chiamava Volcei combattè contro Roma. Consoli dell’antica Roma erano nativi di Buccino, così come si dice sia di origine volceiana la moglie dell’imperatore Commodo. A novembre ci tengo a ricordare che ricorre il 3° Anniversario dalla morte di Marcello Gigante, professore all’Università “Federico II” di Napoli e autore di numerosi libri sullo studio della papirologia, da sempre interessato alla Villa dei Papiri di Ercolano. Buccino può anche vantare fin dal 1930 una squadra di calcio.


Perché Buccino merita una visita ?


   Prima di tutto per il suo Parco Archeologico, uno dei pochi parchi urbani esistenti, in quanto gli scavi non sono recintati in un unico spazio come a Pompei ed Ercolano, ma sono disseminati nel centro storico del paese e quindi visitabili passeggiando per le sue strade. Il Parco è stato inaugurato nel 2002-2003 e molti reperti antichi sono stati ritrovati in fase di ricostruzione del paese dopo il duro colpo del terremoto del 23 novembre 1980. A Buccino è spiccata la produzione di olio d’oliva di qualità, favorita dalla sua posizione collinare. Vi era poi un’antica tradizione di calderai-ramai, che purtroppo è andata via via scomparendo, soprattutto a causa della forte emigrazione di inizio secolo. Molti di questi ramai sono partiti mentre i pochi rimasti sono invecchiati cessando progressivamente di praticare quest’arte a noi cara.

 

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