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BARCELLONA
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Andare a Barcellona, la solare città della
Catalogna, da sempre gelosa custode della sua diversità
culturale rispetto al resto della Spagna, significa avvicinarsi
ad un popolo fiero delle sue tradizioni e della sua lingua, che
fu abolita nel '400 dai cattolicissimi re Ferdinando d'Aragona e
Isabella di Castiglia. Significa fare un'immersione totale nella
sua arte ed architettura, avvicinandosi a personaggi come
Antonio Gaudì, Pablo Picasso, Joan Mirò. E' lasciarsi inondare
dal sole catalano, mentre lungo la città percorri larghissimi
ed enormi viali alberati o passeggi sulle Ramblas, e ad un
tratto vieni investito dal misto di odori forti che ti avvolgono
non appena entri nella Bouquerie, il grande mercato cittadino al
coperto, esteso su metri e metri quadrati, dove i colori
squillanti dei vari cibi ti trasmettono allegria. Barcellona
significa soprattutto la Sagrada Famiglia, il santuario ricco di
luci e simbolismi, iniziato dal geniale architetto Antonio Gaudì
ed il cui completamento è previsto per il 2028.
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L'impronta di
Gaudì è in tutta la città di Barcellona. Figlio di umili
artigiani, da bambino Gaudì, bambino malaticcio e piuttosto
asociale, passa il tempo ad osservare la natura. La riproduce
nelle sue opere architettoniche da adulto, tanto che l'interno
stesso della Sagrada assomiglia ad una selva di alberi. Gaudì
muore nel 1926 sotto un tram. Lo scambiano per un barbone, viste
le sue miserevoli condizioni, per cui viene portato all'ospedale
dei poveri. Viene riconosciuto il giorno dopo dal cappellano
della Sagrada, dove lui ormai passava il suo tempo, chiedendo
l'elemosina ai fedeli per costruire questa chiesa davvero unica
al mondo. Si dice che nella sua vita abbia avuto un unico amore,
ma che la donna in questione lo abbia rifiutato perché, come ci
dice la nostra guida, non era molto pulito quando mangiava. Oggi
è in corso il processo di beatificazione dell'"architetto
di Dio", che però ha spaccato l'opinione pubblica, in
quanto una parte dei catalani vorrebbero ricordarlo
essenzialmente per la sua opera artistica.
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All'ingresso
della città lascia esterrefatti il grosso grattacielo
di Abgar, alto 144 metri con 30.000 m² di uffici,
progettata dall'architetto francese Jean Nouvel ed
inaugurata il 16 dicembre 2005.
Ma
Barcellona è anche questo ed ama stupire con il suo
misto di antico e moderno.
Pensare
che come scuola abbiamo trovato un albergo ad un'ora di
pullmann da qui, precisamente a Lloret de Mar, l'hotel
Roger de Flor, lussuosissimo, dove ha alloggiato anche
la principessa Stéphanie di Monaco. Anche il cibo è
ottimo, e la sera gli ospiti si rilassano tra la tv
satellitare, il pianoforte ed il tavolo della carambola.
Il
collega di educazione fisica si stupisce come Lloret de
Mar sia meno movimentata di sera rispetto agli anni
passati in cui accompagnava scolaresche da queste parti.
C'è crisi anche qui, ci spiegano i gestori delle
discoteche, alcuni dei quali te li ritrovi in albergo a
fare incetta di clienti, come del resto ci è capitato
anche a Diano Marina, la tappa intermedia prima di
arrivare nella mitica Barcelona. Quella sera lì, noi,
invece di andare in discoteca, ci siamo concessi una
tranquilla serata al bowling coi nostri giovani
studenti.
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Certo che la vista sul mare dal nostro
albergo di Lloret de Mar è a dir poco spettacolare. E poi è
così riposante. La terrazza dà a picco sul mare. Sulla
terrazza stessa si trova un'ampia piscina. Per concedersi la
passeggiata serale sul lungomare è consigliabile scendere i
duecento scalini che costeggiano la parte inferiore dell'hotel.
Da lì inizia l'escursione al mondo della notte, fra discoteche
e locali vari. C'è anche il Casinò...
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Il nostro tour è diviso in tre giornate. Tre
intense giornate in cui camminiamo tanto, ma che volano via in
fretta come non mai. Un rimpianto? Non avere fatto in tempo a
visitare il palazzo della Musica, forma d'arte che qui è tenuta
in grande considerazione. Abbiamo però visto, tra le altre
cose: la Cattedrale, il museo di Picasso, che non finivamo mai
di girare per quanto è grande, la fondazione Mirò, piazza
Catalogna con l'ingresso al suo Museo, il parco che circonda il
bellissimo Parlamento della Catalogna. Naturalmente la Sagrada
Famiglia, anche all'interno (10,30 euro solo per visitare il
primo piano, gli altri piani praticano dei prezzi ma non so
quali). L'Acquario, ad effetto molto particolare, visto che in
una parte si possono vedere i pesci volteggiare sopra la propria
testa, mentre una pedana elettrica scorre sotto i piedi e ti fa
fare il giro delle immense vasche. E' il terzo acquario che
visito in vita mia, dopo Napoli e Montecarlo.
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Ragguardevole
anche la stazione ferroviaria. Davvero bella. Altro particolare:
gli abitanti di Barcellona amano andare in bicicletta.
Il
servizio di Bicing è dislocato in vari punti della città. Il
servizio postale si chiama "Correos". I furgoncini
della posta sono di colore giallo cosi come le enormi cassette
postali, che non si trovano incassate sui muri cittadini, bensì
piantate a terra in alcuni angoli della città
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Bicing
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Bouquerie
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Castella |
Cattedrale
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Stazione ferroviaria
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Sagrada Famija
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Note
di viaggio
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2
maggio 2012
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